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Uganda, la legge punisce i gay con l'ergastolo e la pena di morte
Solo due voti contrari su 389 deputati per la legge in Parlamento
Dichiararsi gay, affermare la propria omosessualità, può costare il carcere in Uganda. Lo ha deciso il Parlamento ugandese che, in base al nuovo disegno di legge approvato a larga maggioranza con l'obiettivo di reprimere le minoranze sessuali, introduce nuovi reati penali. Le relazioni omosessuali sono già fuorilegge nel Paese africano, ma da ora in poi sarà illegale per la prima volta anche solo dirsi gay. Tanto che amici, familiari e membri della comunità avrebbero il dovere di denunciare alle autorità le persone omosessuali. Nello stesso disegno di legge, tra l'altro, si introduce la pena di morte per chi abusa dei bambini o delle persone vulnerabili.
Il disegno di legge passerà ora al presidente ugandese Yoweri Museveni che può scegliere se usare il suo diritto di veto o trasformarlo in legge. I sostenitori del disegno di legge affermano che stanno cercando di proteggere i bambini e Museveni nei giorni scorsi si è espresso con diversi commenti anti-gay, oltre che criticare la comunità internuazionale di fare pressione in merito.
Amnesty: "Legge spaventosa"
Nel mirino del disegno di legge ci sono anche i giornalisti e gli editori che rischiano di essere perseguiti e incarcerati per aver pubblicato, trasmesso e distribuito contenuti che sostengano i diritti dei gay o "promuovano l'omosessualità". Dura la reazione di Amnesty International che ha parlato di disegno di legge "spaventoso", "ambiguo" e "formulato in modo vago". Si tratta di una legge "profondamente repressiva", afferma Tigere Chagutah, direttore di Amnesty International per l'Africa orientale e meridionale, che"istituzionalizzerà la discriminazione, l'odio e il pregiudizio nei confronti delle persone Lgbti, comprese quelle che sono percepite come Lgbti", ha affermato.
Le relazioni omosessuali sono vietate in circa 30 paesi africani. La scorsa settimana le donne al governo in Tanzania hanno chiesto alla presidente Samia Suluhu Hassan di prevedere la castrazione degli omosessuali, "se ritenuti colpevoli" di "sesso con lo stesso sesso".