24 ore di Le Mans, vince la Porsche

Lunedì, 20 Giugno 2016. Nelle categorie Primo Piano, Sport, Notizie

24 ore di Le Mans, vince la Porsche

Toyota leader cede all'ultimo giro

 

Lacrime amare per la Toyota e trionfo della Porsche. La 24 Ore di Le Mans è la corsa più bella del mondo, spesso la più crudele. Basta una distrazione a mandare in fumo la gara e un anno di fatiche da parte del team. Una fama confermata quest’anno con la beffa atroce della Toyota TS-050, che dopo quasi 24 ore di dominio stava per assaporare la sua prima vittoria sulla Sarthe (al 18esimo tentativo) ma si è dovuta arrendere negli ultimi 5 minuti, con la vettura n.5 di Kazuki Nakajima che improvvisamente ha iniziato a procedere a bassissima velocità. «Non ho più potenza», ha esalato disperato il driver giapponese nella radio. Con le ultime riserve Nakajima, dopo essersi fermato sul rettilineo, ha provato a completare comunque l’ultimo giro, ma primo sotto la bandiera a scacchi è piombato Neel Jani con la Porsche n.2, raccogliendo così il secondo successo consecutivo per la casa tedesca a Le Mans.  

Oltre alla beffa anche il danno per Nakajima: l’ultimo giro è stato troppo lento e così la sua vettura è stata esclusa dall’ordine d’arrivo, cedendo il secondo posto all’altra Toyota n.5 di Sarrazin, Convay e Kobayashi. Terzo posto per l’ex-dominatrice di Le Mans, la Audi, che con la macchina n.8 di Di Grassi, Duval e Jarvis mantiene il record di una Audi ininterrottamente sul podio dal 1998, l’anno del debutto a Le Mans della casa dei quattro anelli, ma rosica per il trionfo dei ’cugini’ della Porsche. 

Nella categoria LMP2 primo centro nella 24 Heures per la Signatech Alpine di Lapierre, Richelme e Menezes, nella GTE Pro successo per la Ford, proprio nell’anno del rientro, al secondo posto la Ferrari 488 di Giancarlo Fisichella, Toni Vilander e Matteo Malucelli. Mentre in GTE Am la vettura 62 della Scuderia Corsa Ferrari ha sbaragliato la concorrenza vincendo la categoria ed al secondo posto l'altra vettura di Maranello targata AF Corse.

L’impresa più bella di questa edizione è però quella di Frédéric Sausset, che nonostante la quadrupla amputazione, dovuta ad un terribile virus, ha realizzato il suo sogno completando la gara in LMP2 al volante di una SRT Morgan-Nissan. Una vittoria anche per la tecnologia, visto il raffinatissimo sistema che gli ha consentito di adattare alla guida le sue protesi.  

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