A Pamplona iniziano le feste di San Firmino
Molte cadute e nessuna cornata nel primo "encierro"
La canzone diceva: "Uno de enero, dos de febrero, tres de marzo, cuatro de abril, cinco de mayo, sei de julio, siete de julio, San Fermi, a Pamplona hemos de ir!" E' arrivato il 7 luglio e da oggi parte ufficialmente, la Festa di San Firmino, patrono della città di Pamplona, in Spagna. Una festa famosa o famigerata, a seconda dei punti di vista, perché prevede ogni anno gli encierros, le corse dei tori - ampliamente narrate da Hemingway - che vengono liberati per le strettissime vie del centro della città e rincorrono abitanti, turisti e visitatori che devono evitare di essere incornati dagli animali imbizzarriti.
La Festa in realtà inizia il 6 luglio, a mezzogiorno, con il lancio del chupinazo, o txupinazo, come scrivono i baschi, ovvero il razzo che dà il via alla festa. Migliaia di uomini e donne vestiti di bianco con un fazzoletto rosso si radunano in piazza e gridano “Viva San Fermin”, per salutare il Santo, mentre si beve e si attende il momento della corsa.
Oggi a parte la grande emozioni di tuffarsi nella mischia, scappando dai tori dell'allevamento Fuente Ymbro e alcune cadute, nessuna cornata e i due feriti, hanno riconosciuto che è stato colpa della calca e non degli animali. Alle 8 in punto dopo lo sparo d'un razzo in cielo, i tori sono usciti dalla porta della via Chapitela verso l'arena in un percorso veloce e pulito nonostante l'intensa pioggia della notte. Il primo "encierro" è durato 2 minuti e 28 secondi. Per ora un ottimo bilancio nella festa taurina più emblematica del mondo.