Il giallo della Ferrari F40 di Hussein: non un ritrovamento ma un furto

Giovedì, 12 Giugno 2025. Nelle categorie Primo Piano, Sport, Notizie

Il giallo della Ferrari F40 di Hussein: non un ritrovamento ma un furto

La storia, a distanza di tempo, ha svelato novità sconcertanti

Nel mondo delle auto d'epoca, i "barn find" (letteralmente “ritrovamenti in fienile”) sono leggendari. Storie di gioielli dimenticati che riemergono dalla polvere, affascinando collezionisti e appassionati. Ma la vicenda di una specifica Ferrari F40, tra le sole 1.337 mai prodotte, prende una piega ben più oscura, rivelando a distanza di anni un segreto sconcertante che va oltre il semplice ritrovamento.

Questa iconica supercar, "riportata alla luce" nel 2020, era stata inizialmente collegata a Uday Hussein, il figlio dell'ex presidente iracheno Saddam Hussein. La sua odissea iniziò nel 2015, quando il collezionista Mazan Amin, incuriosito da una foto online della vettura apparentemente scampata a un incendio nel deposito di Hussein a Baghdad, si mise sulle sue tracce. Guidato da informazioni della famiglia Hussein, Amin scoprì che la F40 era stata spedita in Turchia per manutenzione prima di essere ritrovata, dopo la morte di Uday, in un magazzino a Erbil, sorvegliata da uomini armati. Lì giaceva, con soli 3.700 km sul contachilometri, in attesa di un acquirente disposto a sborsare 300.000 dollari in contanti. Amin non riuscì ad acquistarla per problemi di esportazione.

Successivamente, lo YouTuber Ratarossa documentò il restauro della F40 da parte di uno specialista belga, concentrandosi sul vano motore e sull'elettronica. Dopo il restauro, la sportiva V8 biturbo da quasi 480 cavalli era pronta per un nuovo proprietario, con un prezzo che superava il milione di euro. Pare sia stata venduta a un collezionista privato in Arabia Saudita.

Ma è qui che la storia si tinge di giallo. Secondo rivelazioni emerse su Reddit da fonti vicine ai fatti, questa Ferrari F40 non sarebbe stata semplicemente "ritrovata" nel senso classico del termine, bensì un autentico gioiello rubato. Uday Hussein, in qualità di comandante delle forze armate, l'avrebbe sottratta illegalmente a uno sceicco durante l'invasione del Kuwait. Nonostante gli accordi di "riconciliazione" tra Iraq e Kuwait per i danni di guerra, tutti i beni rubati dalla famiglia Hussein divennero, di fatto, proprietà della (allora) potente famiglia al potere in Iraq.

Ciò che inizialmente sembrava un affascinante ritrovamento si è trasformato quindi in una vicenda complessa, gettando una nuova luce su un veicolo già di per sé iconico, e rivelando come anche il mondo delle supercar possa essere intaccato da storie di potere, furto e segreti inconfessabili.