Morto Kobe Bryant con la figlia Gianna Maria: incidente in elicottero

Lunedì, 27 Gennaio 2020. Nelle categorie Cronaca, Primo Piano, Sport, Notizie

Morto Kobe Bryant con la figlia Gianna Maria: incidente in elicottero

La leggenda Nba aveva 41 anni, la ragazza 13

La notizia che ferma il cuore dell'America sportiva e non arriva poco dopo le 14.30 di New York del 26 dicembre: tra le nove vittime dell'incidente di un elicottero precipitato sulle colline di Calabasas, zona a nord-ovest del downtown di Los Angeles, ci sono anche Kobe Bryant e la figlia 13enne Gianna Maria. Davvero assurdo. Solo sabato sera era andata in scena l'ennesima celebrazione della straordinaria carriera di Kobe, appena superato da LeBron James al terzo posto della classifica di marcatori di sempre nella Nba. La zona del disastro aereo non è lontana dalla centro sportivo che Kobe utilizzava per la sua "Mamba Academy". Non è ancora chiaro dove fosse diretto Bryant, ma con ogni probabilità a una partita di basket della squadra della figlia: le altre vittime sono il pilota, una compagna di Gianna Maria e un genitore. La moglie Vanessa non era a bordo di quel maledetto elicottero come le altre tre figlie Natalia, Bianka e Capri.

L’elicottero, un Sikorsky S-76B costruito nel 1991, era partito dall’aeroporto di Orange County, dove Kobe viveva alle 9:06 locali. Le prime chiamate alla polizia per l’incidente sono arrivate dopo 41’.
Kobe era nato negli Stati Uniti, a Philadelphia, ma ha trascorso parte dell'infanzia e dell'adolescenza (dai 6 ai 13 anni) in Italia al seguito del padre Joe, anche lui giocatore di pallacanestro, visto nel nostro paese con le canotte di Pistoia, Rieti, Reggio Calabria e Reggio Emilia. Parlava fluentemente la nostra lingua ed era un gran tifoso del Milan.
Selezionato nel draft 1996 dagli Charlotte Hornets, ma ceduto subito ai Los Angeles Lakers, Kobe vince il suo primo anello nel 2000 formando un tandem eccezionale con Shaquille O'Neal. I gialloviola firmeranno uno storico threepeat, ripetendosi nel 2001 e nel 2002. Gli ultimi due anelli, Bryant li vince nel 2009 e nel 2010, venendo votato Mvp delle Finals. Nel 2016 il ritiro dal basket, dopo parecchi infortuni e una gara d'addio spettacolare, condita da 60 punti contro gli Utah Jazz. Ironia della sorte, Bryant era solito raggiungere lo Staples Center proprio in elicottero, un'abitudine raccontata anche dai compagni. Con la nazionale degli Stati Uniti, Kobe vinse due medaglie d'oro alle Olimpiadi del 2008 e del 2012. Il cortometraggio Dear Basketball, scritto dallo stesso Bryant e diretto da Glen Kleane, ha vinto l'Oscar nel 2018 come miglior cortometraggio d'animazione.