Scontro tra treni in Puglia, 23 morti

Mercoledì, 13 Luglio 2016. Nelle categorie Cronaca, Primo Piano, Notizie

Scontro tra treni in Puglia, 23 morti

L'incidente è avvenuto ieri fra Corato e Andria

Per tutta la notte, sono andati avanti i lavori attorno ai resti del tremendo e drammatico incidente ferroviario fra due treni, che si sono scontrati frontalmente sulla linea a binario unico tra Corato e Andria, in Puglia. Una cinquantina di vigili del fuoco, assieme agli altri soccorritori, hanno continuato a tagliare e spostare le lamiere contorte dei due convogli alla ricerca di eventuali dispersi: un lavoro, ha spiegato il comandante dei vigili del fuoco di Bari Curzio, ancora lungo. Opereremo in questa maniera, anche con l'aiuto delle unità cinofile, fino a quando non potremo escludere la presenza di altre persone". 

Al momento il bilancio ufficiale resta questo: 23 morti accertati e una cinquantina di feriti ancora ricoverati negli ospedali pugliesi. In mattinata inizierà al Policlinico di Bari il lavoro per il riconoscimento delle salme: un'operazione molto complessa viste le condizioni di molti dei corpi recuperati. "Vi prego, fateci entrare, fateci vedere i nostri cari": è la straziante richiesta che rivolgono i parenti delle vittime. Tra loro anche il cognato della mamma di Francesco Tedone, 19 anni, morto nel violento impatto: "Stava tornando a casa - dice - era andato a trovare un'amica".

Secondo le indagini,  l'ipotesi è quella di un errore umano, ma non si escludono tutte le altre ipotesi, compresa quella del guasto. Intanto emerge un particolare: erano due i treni delle Ferrovie del Nord Barese provenienti da Corato e diretti verso nord e uno di questi due convogli viaggiava con qualche minuto di ritardo: questa circostanza potrebbe aver indotto il capostazione di Andria a dare il via libera al treno fermo in stazione. Il convoglio, circa dieci minuti dopo la partenza da Andria, si è scontrato con il treno proveniente da Corato. Ulteriori dettagli emergeranno dall'esame della scatola nera del treno proveniente da Bari, estratta in condizioni intatte.

L'indagine dovrà accertare non solo chi ha sbagliato, ma se chi ha sbagliato è caduto in errore da solo o se è stato indotto in errore da altri. Dovrà poi verificare l'adeguatezza del sistema di controllo rispetto alle norme in vigore, e i tempi del raddoppio della tratta e di ammodernamento del sistema di controllo del traffico. 

Sotto accusa viene messa la linea unica. E c'è chi punta il dito contro la mancanza di sistemi automatici di supervisione della linea ferroviaria: in quella tratta, infatti, viene ancora usato il cosiddetto 'blocco telefonico', cioè la comunicazione telefonica del via libera sul binario unico. I due convogli erano ultramoderni, uno del 2005 e l'altro del 2009, dotati di sistemi frenanti efficienti.